Ricoveri Antiaerei
La presenza dell'Arsenale Militare, la presenza di buona parte della flotta navale, oltre che di corpi specializzati, ha reso la città della Spezia durante la seconda guerra mondiale un obiettivo strategico da colpire, con conseguente rischio per la popolazione civile, sopratutto in caso di attacco aereo e bombardamento.
Si era pertanto allestita una rete di rifugi, o meglio di "ricoveri antiaerei" (pubblici, di norma scavati in galleria o casalinghi, circa 600, solitamente ottenuti con il rinforzo di un vano nelle fondamenta del palazzo di residenza) Nell'estate '42 la capacità complessiva cittadina era di 70.000 posti
A partire dal dicembre '42, con il prospettarsi di azioni aeree degli alleati, nel teritorio comunale si rese necessario realizzare ulteriori ricoveri.
L'insieme delle opere comprendeva 30 gallerie, 66 ricoveri tubolari in cemento, numerose trincee scoperte (per una speca di oltre 50.000.000 di lire)
Nella cartina seguente la mappa dei ricoveri pubblici del golfo della Spezia, evidenziati di rosso per una più semplice lettura. Attenzione, alcuni ricoveri che appaiono "ramificati" sono in realtà distinti cuniculi siti a quote differenti della collina (es. rifugio Sella e la sovrastante galleria di Castel S. Giorgio):
Si era pertanto allestita una rete di rifugi, o meglio di "ricoveri antiaerei" (pubblici, di norma scavati in galleria o casalinghi, circa 600, solitamente ottenuti con il rinforzo di un vano nelle fondamenta del palazzo di residenza) Nell'estate '42 la capacità complessiva cittadina era di 70.000 posti
A partire dal dicembre '42, con il prospettarsi di azioni aeree degli alleati, nel teritorio comunale si rese necessario realizzare ulteriori ricoveri.
L'insieme delle opere comprendeva 30 gallerie, 66 ricoveri tubolari in cemento, numerose trincee scoperte (per una speca di oltre 50.000.000 di lire)
Nella cartina seguente la mappa dei ricoveri pubblici del golfo della Spezia, evidenziati di rosso per una più semplice lettura. Attenzione, alcuni ricoveri che appaiono "ramificati" sono in realtà distinti cuniculi siti a quote differenti della collina (es. rifugio Sella e la sovrastante galleria di Castel S. Giorgio):
Qui il dettaglio del centro città:
Nel dicembre del 1942 fu iniziata la costruzione della galleria sotto salita Quintino Sella.
E' stato il rifugio più grande della città, costruito per contenere fino a 6.500 persone.
Nel dicembre 1944 esso non risultava ancora ultimato, mancavano il rivestimento interno, il cunicolo di collegamento e i rinforzi per per la stabilità della collina sovrastante.
Ecco una carta che ci mostra la conformazione del ricovero stesso:
E' stato il rifugio più grande della città, costruito per contenere fino a 6.500 persone.
Nel dicembre 1944 esso non risultava ancora ultimato, mancavano il rivestimento interno, il cunicolo di collegamento e i rinforzi per per la stabilità della collina sovrastante.
Ecco una carta che ci mostra la conformazione del ricovero stesso:
In quest'altro disegno è possibile comprendere dove erano collocate le diverse entrate del ricovero e quali fossero i percorsi di accesso per la popolazione.
L'ingresso 1 è tutt'ora ben visibile da via Prione all'altezza di scalinata Quintino Sella (il cancello attuale è diverso, più ampio, di quello previsto durante la guerra) ed è quello utilizzato ad oggi per ispezionare la galleria.
L'ingresso 2 appare oggi tamponato da una opera edile (il riempimento del campetto di calcio, o di un muretto limitrofo) mentre l'ingresso 3, sotto scalinata S.Giorgio, è tuttora visibile, seppur chiuso permanentemente, dalla curva di via Manzoni.
La lunghezza complessiva della galleria supera i 500 mt.